Perché le arti marziali a volte non sono efficaci per la difesa personale
- Massimo Garlate PT
- 22 nov 2023
- Tempo di lettura: 4 min

Le arti marziali sono discipline che insegnano a combattere con tecniche di attacco e difesa, basate su principi filosofici, etici e morali. Esistono molti tipi di arti marziali, come il karate, il judo, il taekwondo, il kung fu, l’aikido, il jiu jitsu e altre. Alcune di queste arti marziali sono praticate come sport da combattimento, con regole e limitazioni che ne garantiscono la sicurezza e il fair play. Altre sono praticate come forme di espressione artistica, con movimenti coreografici e armoniosi. Altre ancora sono praticate come metodi di crescita personale, con una forte componente spirituale e meditativa.
Ma le arti marziali sono efficaci per la difesa personale? La difesa personale è l’insieme delle tecniche e delle strategie che permettono di proteggersi da un’aggressione fisica o verbale, con l’obiettivo di neutralizzare la minaccia e fuggire il prima possibile. La difesa personale non è uno sport, né un’arte, né una filosofia. È una necessità, una capacità di sopravvivenza, una risposta istintiva al pericolo.
Le arti marziali possono essere utili per la difesa personale, ma non sono sufficienti. Questo perché le arti marziali, anche quelle più orientate al combattimento reale, sono sempre soggette a delle limitazioni che le rendono inadatte a fronteggiare una situazione di aggressione improvvisa e imprevedibile. Alcune di queste limitazioni sono:
Le arti marziali richiedono anni di allenamento e di pratica per essere padroneggiate. Non tutti hanno il tempo, la voglia e la possibilità di dedicarsi a una disciplina marziale con costanza e impegno. Inoltre, le arti marziali non sono tutte uguali: alcune sono più efficaci di altre, a seconda dello stile, del livello, dell’insegnante e dell’allievo. Non esiste una sola arte marziale che sia superiore a tutte le altre, ma solo quella che si adatta meglio alle caratteristiche e alle esigenze di chi la pratica.
Le arti marziali si basano su delle tecniche che devono essere eseguite con precisione, velocità e potenza. Queste tecniche, però, possono essere inefficaci o addirittura controproducenti se applicate in modo errato o inadeguato. Inoltre, le tecniche marziali possono essere facilmente neutralizzate o contrastate da un avversario che conosce la stessa arte marziale o che ha una maggiore esperienza, forza, agilità o resistenza. Infine, le tecniche marziali possono essere inutili o dannose se usate in situazioni in cui non sono appropriate, come ad esempio in uno spazio ristretto, in un ambiente ostile, in presenza di armi o di più aggressori.
Le arti marziali si svolgono in un contesto controllato e sicuro, dove ci sono delle regole, dei limiti, dei giudici, dei compagni e degli avversari rispettosi. Questo contesto non ha nulla a che vedere con quello di una reale aggressione, dove non ci sono regole, limiti, giudici, compagni o avversari rispettosi, ma solo violenza, paura, dolore, rabbia e sopraffazione. In una situazione di aggressione, le arti marziali possono essere inefficaci o pericolose se non si è in grado di gestire lo stress, l’adrenalina, le emozioni, il panico e la sorpresa che ne derivano.
Per questi motivi, le arti marziali a volte non sono efficaci per la difesa personale. La difesa personale, infatti, richiede una preparazione più ampia e diversificata, che tenga conto di vari fattori, come:
Il territorio che ci circonda durante l’aggressione e l’individuazione della via di uscita migliore. La difesa personale insegna a usare l’ambiente a nostro favore, a sfruttare gli ostacoli, le coperture, le vie di fuga, gli oggetti utili, le persone presenti. La difesa personale insegna anche a evitare i luoghi e le situazioni a rischio, a prevenire le aggressioni, a dissuadere gli aggressori, a chiedere aiuto.
La psicologia dell’aggressore e della vittima. La difesa personale insegna a capire le motivazioni, le intenzioni, le emozioni, i comportamenti, le debolezze e i punti di forza di chi ci attacca e di chi subisce l’attacco. La difesa personale insegna anche a comunicare in modo efficace, a usare il linguaggio verbale e non verbale, a gestire il conflitto, a negoziare, a persuadere, a manipolare, a intimidire, a provocare, a calmare.
Le tecniche fisiche di autodifesa. La difesa personale insegna a usare il corpo come arma, a colpire con le mani, i piedi, i gomiti, le ginocchia, la testa, a mordere, a graffiare, a strappare, a torcere, a sbattere, a spingere, a tirare, a bloccare, a schivare, a parare, a cadere, a rotolare, a rialzarsi, a correre. La difesa personale insegna anche a usare le armi, sia quelle convenzionali, come i coltelli, le pistole, i bastoni, sia quelle improvvisate, come le chiavi, le penne, i libri, le bottiglie, le sedie, le cinture.
La difesa personale, quindi, è una disciplina più completa e realistica delle arti marziali, che si adatta a ogni situazione e a ogni persona. La difesa personale non è impossibile da imparare, ma richiede una buona dose di volontà, di impegno, di curiosità e di umiltà. La difesa personale non è una garanzia di sicurezza, ma una possibilità di difendersi, di reagire, di resistere, di sopravvivere. La difesa personale non è una sfida, una competizione, una dimostrazione, ma una risposta, una soluzione, una liberazione.
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